I PROTAGONISTI DELLA LOTTA CONTRO L'ILLEGALITA' NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

02.10.2023

Avv. Flavia Lombardi

          A livello decentrato, i protagonisti della lotta contro l'illegalità nella P.A. sono l'organo di indirizzo politico, il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT)[1] e l'Organismo indipendente di valutazione (OIV).

L'organo di indirizzo politico, che individua per ogni amministrazione – in genere, tra i dirigenti di ruolo in servizio – il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, definisce gli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione, e adotta i PTPC su proposta del Responsabile entro il 31 gennaio di ogni anno, curandone la trasmissione all'ANAC[2].

Il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT), come già detto, viene individuato per ogni amministrazione dall'organo di indirizzo politico nella persona di un dirigente oppure, negli enti locali, del segretario (art. 1, comma 7, Legge n. 190/2012).

Negli enti locali, il legislatore ha stabilito che – di norma – la funzione del Responsabile spetta al segretario comunale o provinciale; tuttavia, a seguito di valutazione di opportunità e con provvedimento ampiamente motivo, sarà possibile affidare l'incarico ad un soggetto diverso[3].[4]

Il suo ruolo è quello di agire su modelli comportamentali dei funzionari, arginando il rischio di comportamenti illeciti attraverso il monitoraggio dell'attività e la panificazione degli interventi.

In particolare, cura e predisposte il PTPC, sulla base del Piano Nazionale Anticorruzione, individuando gli obiettivi di legalità e le misure idonee a perseguirlo, gli uffici dell'amministrazione maggiormente a rischio e gli strumenti necessari per prevenire episodi corruttivi, ne verifica l'efficacia e la sua idoneità. In più, propone la modifica del Piano triennale in caso di significative violazioni delle prescrizioni o mutamenti dell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione. Allo scopo, è indispensabile che il Responsabile monitori costantemente l'attività dell'ente, così da segnalare e prevenire eventuali criticità, che troveranno soluzione nel Piano per l'anno successivo.

Inoltre:

  • Si occupa della formazione dei dipendenti che operano nei settori maggiormente esposti al rischio di corruzione e predispone adeguati piani formativi;
  • Predispone e verifica l'effettiva rotazione degli incarichi dirigenziali (art. 1, comma 10), la quale deve avvenire a fine incarico e sulla base di criteri oggettivi concordati con le organizzazioni sindacali;
  • Segnala all'organo di indirizzo e all'OIV le disfunzioni inerenti all'attuazione delle misure anti corruttive e indica agli uffici competenti all'esercizio dell'azione disciplinare i nominativi dei dipendenti che non hanno attuato correttamente tali misure;
  • Entro il 15 dicembre di ogni anno, trasmette all'organo di indirizzo e all'OIV una relazione sull'attività svolta e gli obiettivi raggiunti e la pubblica nel sito web dell'amministrazione. Nei casi in cui l'organo di indirizzo lo richieda o qualora il dirigente responsabile lo ritenga opportuno, quest'ultimo riferisce sull'attività (art. 1, comma 14).

Il tema della formazione del personale dirigente è un aspetto fondamentale nella normativa anticorruzione, poiché propedeutico alla creazione di una cultura della integrità e della legalità dell'azione amministrativa. A questo proposito, è affidato al Responsabile il compito di individuare il personale che potrà usufruire di particolari programmi di formazione e di aggiornamento per la prevenzione della corruzione, attraverso il metodo dell'affiancamento e l'utilizzo di personale interno, per valorizzare le professionalità già esistenti in organico[5].

Considerata la delicatezza dei suoi compiti, altro importante profilo è quello riguardante la responsabilità del RPCT nel caso in cui non adempia alle prescrizioni previste.

In particolare, sono previste tre diverse ipotesi:

  • Responsabilità da mancata predisposizione del Piano triennale di prevenzione entro la scadenza del termine annuale del 31 gennaio. In questo caso, si configura una forma di responsabilità dirigenziale (art. 21, D. Lgs. n. 165/2001), da cui potrà derivare il mancato rinnovo dell'incarico alla scadenza, la revoca dello stesso e, nei casi più gravi, il licenziamento;
  • Responsabilità da mancata selezione e formazione del personale dipendente. Il Responsabile deve definire le procedure per la selezione e la formazione dei dipendenti destinati ad operare nei settori a rischio (art. 1, comma 8), nel caso in cui non ottemperi a tali obblighi risponderà ex art. 21 D. Lgs. n. 165/2001;
  • Responsabilità per l'altrui condotta corruttiva. Qualora all'interno dell'amministrazione sia commesso reato di corruzione, accertato con sentenza passata in giudicato, il RPCT risponde ai sensi dell'art. 21 personalmente in via dirigenziale, nonché sul piano disciplinare e contabile del danno erariale e all'immagine della P.A. inoltre, risponde anche in caso di ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal Piano, salvo che dimostri di averlo predisposto correttamente e di averne monitorato il funzionamento e l'osservanza (art. 1, comma 14)[6].

Al contempo, nel caso in cui vengano perpetrati eventuali comportamenti discriminatori, diretti e indiretti, a danno del RPCT per motivi connessi allo svolgimento delle sue funzioni, questi andranno segnalati all'ANAC[7].

Infine, l'OIV è un soggetto presente in ogni amministrazione, che ricopre importanti funzioni nella misurazione e valutazione della performance dei dipendenti, ai fini dell'attribuzione di premialità (tenendo conto delle violazioni al codice di comportamento). Deve verificare che i Piani triennali per la prevenzione della corruzione siano coerenti con gli obiettivi stabiliti nei documenti di programmazione strategico-gestionale e che nella misurazione e valutazione delle performance si tenga conto degli obiettivi connessi all'anticorruzione e alla trasparenza.

In più, l'organismo verifica i contenuti della relazione del RPCT, confrontandoli con gli obiettivi prefissati; si riserva la possibilità di chiedere le informazioni e i documenti necessari; può allo scopo convocare i dipendenti per ascoltarli, e riferisce all'ANAC sullo stato di attuazione delle misure.

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[1] Dal 2016, è stato unificato con il Responsabile della trasparenza al fine di rafforzarne il ruolo.

[2]DELPINO L., DEL GIUDICE F., Manuale di diritto amministrativo, cit.

[3] DE LUCA, AMATO., Delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, Milano, 2009.

[4] Ibidem, i quali ritengono che, pertanto, lo stesso non abbia né funzioni di gestione né di repressione delle fattispecie corruttive.

[5] DE LUCA, AMATO, Delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, cit.

[6] DE LUCA, AMATO, Delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, cit.

[7]DELPINO L., DEL GIUDICE F., Manuale di diritto amministrativo, cit.