MA SI PUO' RIELEGGERE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA?

02.01.2023

Avv. Luca Mariani

Alla luce della rielezione del Presidente Napolitano (primo caso nella storia della nostra Repubblica) e del Presidente Mattarella sembrerebbe che sia possibile la rielezione del Presidente della Repubblica, ma in realtà c'è chi, in dottrina, sponsorizza la tesi dell'inopportunità di una reinvestitura sul piano meramente politico.

Nel silenzio della Carta costituzionale che, se da un lato nulla disciplina in merito, dall'altro nulla vieta circa la possibilità di una rielezione, va rappresentato che in dottrina non vi erano molti dubbi sulla compatibilità con la Costituzione di un rinnovo della carica presidenziale, dal momento che la dottrina maggioritaria rifiutava l'esistenza di un vero e proprio vincolo desumibile da una norma della Costituzione che potesse determinare l'inibizione della rielezione.

Ed infatti, il dibattito sulla possibilità o meno di un secondo mandato era ed è soprattutto politico, sulla opportunità o meno di una simile circostanza.

La tesi politica contraria ad una rieleggibilità del Presidente della repubblica parte dalla concezione che un eventuale lungo periodo di carica potesse dar luogo a manifestazioni di personalizzazione del potere e di garantire l'indipendenza dell'istituzione presidenziale[1], che per "guadagnarsi" la rielezione, nell'ultima fase del proprio mandato potrebbe venir meno alla propria funzione garantista e super partes, mentre il dettato costituzionale è chiaramente volto a scongiurare l'instaurazione di un rapporto politico tra il Presidente della Repubblica e la maggioranza parlamentare, per far sì che il Capo dello Stato possa essere percepito come un'istituzione imparziale e non come "l'uomo di una sola parte[2]".

In definitiva, sarebbe preferibile riabilitare un'interpretazione del dettato costituzionale in una direzione fondamentalmente contraria alla possibilità di rielezione del Capo dello Stato.

Riproporre ancora lo schema della rielezione, tanto più in presenza di una politica debole, rischia, infatti, di rivelarsi favorevole ad una torsione in senso presidenzialista della nostra forma di governo parlamentare, superando irreversibilmente i limiti e le riserve desumibili dall'impianto costituzionale, che rispondono tutti ad un disegno di assoluta simmetria e razionalità[3].

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[1] MEZZETTI L., Diritto costituzionale. Manuale breve, Giuffrè editore, Milano, 2013, pag. 275

[2] SCACCIA G., La storica rielezione di Napolitano e gli equilibri della forma di Governo, in Rivista AIC n°2/2013, pp. 3 - 4.

[3] L. LONGHI, Cincinnato e la discesa dal colle. Osservazioni in tema di rieleggibilità del Presidente della Repubblica, in Diritto pubblico europeo rassegna online, fasc. 1/2022