LA VIOLENZA SESSUALE COME TATTICA DI GUERRA

01.05.2022

Dott.ssa Flavia Lombardi

In via preliminare, è interessante evidenziare che la violenza sessuale in tutte le sue accezioni coinvolge tre aree del diritto internazionale: il diritto internazionale umanitario, il diritto penale internazionale e il diritto internazionale dei diritti umani.

Secondo la Campagna delle Nazioni Unite contro la violenza sessuale in situazioni di conflitto, la stragrande maggioranza delle vittime delle guerre odierne si riscontrano tra i civili, per lo più donne e bambini. Particolarmente le donne possono essere esposte a gravi forme di violenza sessuale, che talora sono messe in atto in modo sistematico allo scopo di ottenere obiettivi militari o politici.

Durante le guerre spesso vengono commessi stupri allo scopo di seminare il terrore tra la popolazione, di disgregare famiglie, di distruggere comunità, e, in alcuni casi, di modificare la composizione etnica della generazione successiva. Talora si fa ricorso allo stupro per contagiare deliberatamente le donne con il virus dell'HIV o rendere le donne appartenenti alla comunità presa di mira incapaci di procreare[1].

Gli effetti della violenza sessuale, poi, perdurano anche dopo la fine del conflitto, comprendendo gravidanze indesiderate, infezioni trasmesse per via sessuale e l'emarginazione per infamia.

La stessa violenza sessuale su vaste proporzioni può continuare o addirittura aumentare in seguito al conflitto, come conseguenza della mancanza di sicurezza e della situazione di impunità.

Inoltre, provvedere ai bisogni dei superstiti - che comprendono l'assistenza sanitaria, la cura contro il virus dell'HIV, il sostegno psicologico, gli aiuti economici e il risarcimento legale - richiede risorse di cui la maggior parte dei paesi nel dopo conflitto non dispongono.

Con riferimento alla violenza sessuale come tattica di guerra è appena il caso di richiamare la ris. 2467/2019 con la quale, il 23 aprile 2019, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha riconosciuto la violenza sessuale come tattica di guerra e strumento del terrorismo internazionale.

La violenza sessuale come strumento di guerra era già stata riconosciuta quale grave crimine contro l'umanità tramite la folta giurisprudenza dei tribunali penali internazionali ed è stata poi qualificata come tale soprattutto con lo Statuto della Corte penale internazionale del 1998. Rispetto a quanto già compiuto dalle Nazioni Unite per contrastare il fenomeno, il Consiglio con la ris. 2467 (2019) esprime l'urgenza di attuare misure efficaci per fermare da una parte il dilagarsi dell'utilizzo della violenza sessuale quale strumento di guerra, e dall'altra parte, intervenire per evitare che tale crimine rimanga impunito, sia nel caso in cui le vittime siano donne e bambine, che in presenza di violenze sessuali dirette a uomini e ragazzi. Infatti, perseguire i responsabili di violenza sessuale deve rappresentare, secondo il Consiglio, un impegno costante per evitare che la percezione dell'impunità renda tali crimini "accettabili" in situazioni di conflitto armato e post-conflittuali[2].

Prima della richiamata Risoluzione, il 19 giugno 2015 con la risoluzione 69/293, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituiva la giornata internazionale contro la violenza sessuale nei conflitti armati.

L'intento era di prendere coscienza di una pratica disumana e terribilmente comune, tentando così di onorare e ricordare le migliaia di donne e bambini che sono state vittime di abusi del genere. La scelta della data della ricorrenza non è casuale; sette anni prima, infatti, il Consiglio di Sicurezza con la Ris. 1820 esortava a porre fine all'uso di atti brutali di violenza sessuale contro donne e bambini come tattica di guerra.

Il Consiglio di Sicurezza, con la suddetta Risoluzione, condannava il ricorso alla violenza sessuale in guerra, annoverandolo tra i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità, e lo considerava minaccioso per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.

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[1] https://www.unric.org/it/attualita/27989-la-violenza-sessuale-uno-strumento-di-guerra

[2] La violenza sessuale come tattica di guerra e strumento del terrorismo nella ris. 2467 (2019) del Consiglio di sicurezza ONU.